martedì 12 agosto 2008

Potrebbe esser peggio...potrebbe piovere (cit)


Mi reputo una persona piuttosto fortunata e nella mia fortuna ho che la sfiga solitamente mi capita tutta insieme per poi ricomparire un tot dopo.
Ieri sera è stato il culmine della sfiga per questo mese (o almeno così spero). Esco alle 17,06 per andare in stazione a comprare l'abbonamento e ritirare un biglietto ES prenotato. Becco il pullman poco dopo e mi dico: "Uà che culo!". Arrivo in metro e aspetto il treno. Quello non arriva subito ("Vabbè, ma è agosto, è normale", mi dico). Dopo 5 minuti, finalmente arriva, salgo su e alla seconda fermata il trenino si ferma: tra i denti mi dico un "te pareva, che cazzo sono uscita presto a fare, grrr". Siam stati fermi abbastanza da poter sbuffare almeno una volta, ma in modo contenuto perché dopo tutto sono Zen e a casa non c'è nessuno ad aspettarmi, quindi chemmefrega. Arrivo a Lambrate e faccio la fila al self service per il biglietto ES da ritirare: è il mio turno, scelgo l'opzione "Biglietteria Online" e...fanculo, accetta solo contanti ed io ho solo il bancomat. Vabbuò, mi sposto al self service accanto dove per fortuna c'è una fila miserrima: una sola persona. Prendo il biglietto (yeaah) e vado a fare l'ennesima fila, stavolta allo sportello per l'abbonamento. Lì la fila è di una decina di persone: perdo tutti i treni possibili per casa (anche quelli che partivano in provvidenziale ritardo. Provvidenziale per gli altri, ovvio) e mi tocca aspettare una mezz'ora buona. Decido di passarla in libreria, quel posto di perdizione pieno di volumi che io comprerei al volo spendendo una fortuna. Infatti ne compro tre...Il primo treno utile ha 25 minuti di ritardo (annamo bene...) e così decido di prendere quello delle 18:40: il cielo diventa sempre più nero e il diluvio universale è in agguato, speriamo di farcela. Salgo al volo. Arriva un sms del mio capo: il suo volo Washington-Boston è in ritardo e mi chiede di contattare l'AirOne visto che ha la coincidenza per l'Italia da Boston e rischia di perderlo. Peccato che io sia in treno e non sappia STRANAMENT a memoria il numero di call center della compagnia aerea. Così chiamo tutti quelli che secondo me hanno un pc davanti in quel momento, incluso Luca che poverino stava dormendo (scusa!). Alla fine recupero il numero e provo a chiamare, ma al secondo squillo il sistema mi butta giù. Dopo una ventina di minuti ed una fermata del treno in mezzo alla campagna arrivo a destinazione e appena metto piede per terra PIOVE. E vai con un bel 7 minuti circa sotto l'acqua. Sono così arrivata a casa da dove ho deciso di non uscire più fino al mattino successivo: strategia perfetta direi, visto che le sfighe son finite lì (e meno male cazzarola).

Nessun commento: